note biografiche - archivio luce
politico italiano; laureato in giurisprudenza, avvocato, entrò in politica nel 1892 venendo eletto deputato nel collegio della sua città natale, dove fu rieletto nel corso dei successivi trent'anni; allo scoppio della prima guerra mondiale, sostenne le idee dei neutralisti, ma cambiò opinione dopo l'entrata del Paese nel conflitto; nel dopoguerra continuò la sua ascesa politica: ministro delle Finanze nel quinto esecutivo guidato da Giolitti, fu nominato presidente del Consiglio dei ministri il 26 febbraio 1922 mantenendo l'incarico fino al 31 ottobre quando chiese invano al re di proclamare lo stato di assedio in seguito alla marcia su Roma di Mussolini; ciò nonostante non si oppose al regime, e nel 1924 fu nominato senatore del Regno