note biografiche - archivio luce
originario napoletano, si laurea in matematica e statistica all'Università di Roma La Sapienza, divenendo presto professore ordinario; nel 1949 inizia la sua carriera nell'amministrazione pubblica, prima come presidente dell'Ente nazionale di previdenza per dipendenti da enti di diritto pubblico e poi dell'INAM; politicamente vicino ad Amintore Fanfani fu il primo italiano ad essere nominato, nel 1958, Commissario europeo nella Commissione Hallstein; nel 1960 è richiamato in Italia per ricoprire la carica di presidente dell'IRI mantenuta fino al 1979; esponente di rilievo del Movimento Federalista Europeo (del quale fu presidente della sezione italiana tra 1964 e 1985, per diventarne, tra 1981 e 1985, presidente del Consiglio internazionale); senatore della Democrazia Cristiana (dal 1979 al 1987), parlamentare europeo (1979) e vice-presidente del consiglio d'Europa; è stato autore di diversi lavori sullo stato imprenditore, sull'IRI e sulla Comunità europea; la sua gestione all'IRI fu criticata per la tendenza all'accentramento ed all'esautorazione degli organi sociali; memorabile il suo scontro con il presidente dell'Alfa Romeo, Giuseppe Luraghi, che finì per dimettersi dalla carica; alcuni scandali finanziari che coinvolsero le società del gruppo ed i cattivi risultati di gestione ne hanno offuscato l'immagine; nel 1985 la procura di Milano chiederà al Parlamento l'autorizzazione a procedere per la costituzione di "fondi neri", derivanti da somme sottratte alla disponibilità di alcune società controllate dall'IRI, ma la vicenda si concluderà con l'assoluzione per la prescrizione dall'accusa di falso in bilancio